PARABOLA DEI “CANI” SAGGI.
In un giorno Soleato, i raggi del Sole lasciavano cadere una sottile
tranquillità negli uomini, ha crosciato davanti a me. Io, senza vederlo l'ho
sentito e un sussurro ho iniziato ad ascoltare nel mio interiore.
Casualmente in questi momenti stavo pensando nell' apparente apatia di un
Padre che osserva, dopo aver insegnato ai Suoi Figli una lezione, come ciascuno
la sperimenta.
Questo sussurro diceva:
“ Ti racconterò una storia, che forse ti può aiutare. Si chiama la PARABOLA
DEI CANI SAGGI.
Una mattina, di tanto sole, c’era un accalappiacani che diceva al Sole:
I “CANI” SONO STATI LIBERATI.
Il guinzaglio che li legava al loro padrone (tutore) è stato lasciato
cadere per terra.
Il Padrone (Tutore) si domanda, adesso, questioni per
l'ammaestramento finale, come un domatore quando decide di introdurre la testa
dentro la bocca del leone.
L'accalappiacani continuò a dire:
I GUINZAGLI che mai li avevano imprigionati , né coerciti, per andare in
nessun posto indesiderato, sono caduti per terra.
Molti cani, hanno guardato, straniti, il Padrone (Tutore) negli occhi e
nelle sue mani e si sono chiesti:
-:”Perché ha lasciato cadere il guinzaglio e ci guarda con apparente
indifferenza?”
Tanti altri , abituati a tirare, con una leggera tensione del loro
guinzaglio, a poco a poco, si allontanano dal Patrone (Tutore) e non capiscono
il suo procedere.
Alcuni pensano:
-: “Non ci vuole più il Padrone-tutore”.
Invece, tanti altri, mentre lo guardano nei occhi gli sorridono e hanno
compreso ciò che dietro a quegli occhi cominciava a risplendere.
Ma il Padrone-tutore, il quale era l'accalappiacani, con gli occhi
tranquilli e con la sua apparente indifferenza dice fra se e sé:
“VEDREMO, VEDREMO CHI CATALIZZA E CHI HA COMPRESO, VEDREMO”.
Io, nel silenzio, ho compreso ciò che significa amare i propri figli, e ho
avuto la sorte di riconoscere, “quest' uomo” che ha incrociato davanti a me. Ho
avuto la beatitudine di riconoscere il Padrone-tutore, colui che
ammaestra i cani, e da questo giorno un inarrestabile bruciore nasce nel mio
petto quando guardo il Sole, e i miei occhi si emozionano, mentre una lacrima
scivola sulla mia guancia, nel ricordare la sua vicinanza al Mio Spirito.
Antonio Pastor L.
Viernes, 23 octubre
1985-.
PARÁBOLA DE LOS “PERROS” SABIOS.
Un día soleado, en el que los
rayos del Sol dejaban caer una leve tranquilidad en los hombres, cruzó uno
delante de mí. Yo, sin verlo lo sentí y un susurro comencé a sentir en mi
interior.
Curiosamente en esos minutos
había estado prensando en la aparente apatía de un Padre, que observa, después
de haber enseñado a Sus Hijos una lección, cómo experimentan esa lección cada
uno.
Ese susurro decía:
“Te contaré una historia, que quizás te pueda ayudar. Se llama la
PARÁBOLA DE LOS PERROS SABIOS.
Una mañana, muy soleada, había un perrero que decía al Sol:
LOS “PERROS” HAN SIDO LIBERADOS.
LAS CORREAS QUE LOS ATABAN A SU DUEÑO-TUTOR
HAN SIDO DEJADAS CAER AL SUELO.
EL DUEÑO-TUTOR SE PREGUNTA AHORA CUESTIONES EN
EL AMAESTRAMIENTO FINAL, AL IGUAL QUE EL DOMADOR CUANDO DECIDE METER LA CABEZA
DENTRO DE LA BOCA DEL LEÓN.
El perrero continuó diciendo:
LAS CORREAS QUE NUNCA LES HABÍAN APRISIONADO,
NI COACCIONADO A ANDAR A NINGÚN LUGAR NO DESEADO, HAN CAÍDO.
MUCHOS PERROS HAN MIRADO EXTRAÑADOS AL
DUEÑO-TUTOR A LOS OJOS Y A SUS MANOS Y SE PREGUNTAN:
“¿POR QUÉ NOS HA DEJADO CAER LA CORREA Y NOS
MIRA CON APARENTE INDIFERENCIA?”.
OTROS MUCHOS, ACOSTUMBRADOS A TIRAR, CON UNA
LEVE TENSIÓN EN SU PROPIA CORREA, POCO A POCO, SE ALEJAN DEL DUEÑO-TUTOR Y NO
COMPRENDEN SU PROCEDER.
ALGUNOS PIENSAN: “YA NO NOS QUIERE EL
DUEÑO-TUTOR”.
SIN EMBARGO, OTROS MUCHOS, AL MIRARLE A LOS
OJOS LE HAN SONREÍDO Y HAN COMPRENDIDO LO QUE DETRÁS DE ELLOS COMENZABA A
RELUCIR.
PERO EL DUEÑO-TUTOR, QUE ERA EL PERRERO, CON
LOS OJOS TRANQUILOS Y CON SU APARENTE INDIFERENCIA, DICE PARA SÍ:
“VEREMOS, VEREMOS, QUIEN CATALIZA
Y QUIEN HA COMPRENDIDO. VEREMOS”.
Yo, en silencio comprendí lo que
es amar a los hijos, y tuve la suerte de reconocer, a “ese hombre” que se cruzó
delante de mi. Tuve la dicha de reconocer al dueño-tutor, al que educa a los
perros, y desde ese día un imparable ardor nace en mi pecho cuando miro al Sol,
mis ojos se emocionan y una lágrima resbala por mi mejilla al recordar su
cercanía a mi Espíritu.
antonio pastor l.
Viernes, 23 octubre 1985-.